Registrato un rallentamento del flusso dei profughi ucraini verso l’Europa, passato da 200mila a 40mila al giorno. In Italia sono 75mila
Nonostante i negoziati a Istanbul e gli spiragli che sembravano essersi aperti, non si sono fermati nella notte i bombardamenti nelle vicinanze della capitale ucraina Kiev. Mosca, nel frattempo, si è detta disponibile a una riduzione delle ostilità.
In Europa è stato registrato un rallentamento degli arrivi dei profughi, passati da 200mila a 40mila al giorno: in Italia, alla data di ieri, sarebbero 75mila i rifugiati.
Mentre la Casa Bianca esclude la possibilità che un incontro tra il presidente americano Biden e Vladimir Putin possa essere organizzato prima di una “significativa de-escalation militare”, l’esercito ucraino e il Pentagono non credono alla ritirata di Mosca. Lo spostamento di duemila soldati dalla Georgia in Ucraina sarebbe, invece, di un “ingannevole riposizionamento” delle truppe.
Il presidente ucraino Zelensky ha parlato di segnali positivi circa i negoziati, ma ha precisato che “non vediamo alcun motivo per fidarci delle parole di alcuni rappresentanti di uno Stato che continua a combattere per la nostra distruzione. Gli ucraini non sono persone ingenue”.