La guerra in Ucraina e le conseguenti sanzioni imposte alla Russia hanno fatto lievitare, in maniera esorbitante, il costo di petrolio, oro e materie prime. Il prezzo di un barile di Brent, ieri, ha sfiorato i 140 dollari, fermando la sua corsa a 139,13 dollari. È poi sceso a 130,45 dollari, con un aumento del 10,44%. Un indice non molto distante dal record assoluto di 147,50 dollari raggiunto nel 2008.
Le conseguenze delle tensioni nell’Europa dell’Est si stanno riverberando anche sulle quotazioni dell’oro, che hanno superato la soglia dei 2000 dollari l’oncia. Sui mercati asiatici, infatti, ha raggiunto la quota di 2003 dollari, molto vicina ai massimi degli ultimi due anni.
Ma è in costante aumento il costo di tante materie prime: in particolare, il nichel ha fatto registrare un rialzo del 16%.