Lunghe code fuori dai bancomat. Le sanzioni inflitte a Mosca iniziano a far vacillare l’economia russa
La bomba della guerra esplode anche sull’economia della Russia, dopo la decisione di invadere l’Ucraina. Il rublo crolla ai minimi storici, dopo le pesanti sanzioni inflitte alla Russia e l’allerta nucleare lanciata dal presidente Vladimir Putin. La banca centrale del Paese resta chiusa anche oggi; così, per il secondo giorno consecutivo, è “stop” alle contrattazioni per la Borsa di Mosca. Secondo le agenzie di stampa della superpotenza, si sono formate lunghe code all’esterno dei bancomat; i risparmiatori hanno ritirato contanti in valuta estera, nel timore del crollo del rublo 8come poi accaduto).
A pesare, in particolar modo, è stata la scelta dei Paesi europei di escludere la Russia dallo Swift, il sistema che consente trasferimenti di denaro tra le banche, soprattutto per le transazioni internazionali.
Si sono impennati i costi di petrolio e oro, mentre è raddoppiato al 20% il tasso d’interesse dalla banca centrale russa.