La guerra tra Russia e Ucraina ha fatto schizzare alle stelle il prezzo del carburante e del gas. Negli ultimi giorni, con l’aggravarsi del conflitto, gli italiani hanno dovuto stringere la cinghia non solo per le bollette della luce, ma anche per il rincaro dei carburanti. Benzina e Gasolio sono diventati quasi intoccabili. Il Mite, il Ministero della Transizione economica, ha rilevato già a metà febbraio un aumento del prezzo della benzina salito a 1,85 e del gasolio a 1,72 euro al litro.
«Siamo prossimi ai record storici», ha affermato il presidente di Nomisma Energia, Davide Tabarelli. Gli ultimi sviluppi hanno fatto alzare le previsioni di medio e piccolo barile, dopo l’attacco subito da Kiev, il Brent, il prezzo del petrolio a barile, è tornato sotto quota 100 dollari. Una conseguenza, secondo quanto afferma Tambarelli, dovuta al cambio euro/dollaro meno favorevole rispetto agli anni precedenti. Per i produttori, la guerra in Ucraina non dovrebbe creare minacce di sicurezza energetica, ma solo tensioni di prezzo. I primi a scioperare sono stati infatti gli autotrasportatori, che hanno minacciato blocchi alle filiere e bloccato le strade. Scioperi che per la loro portata e la durata hanno iniziato a far preoccupare la Coldiretti, che ha sottolineato come l’85% delle merci italiane viaggi su strada.