Riunione straordinaria delle Nazioni Unite dopo il riconoscimento dell’indipendenza delle repubbliche di Lugansk e Donetsk.
Gli USA annunciano «conseguenze rapide e gravi»
Il riconoscimento delle due repubbliche nella regione del Donbass da parte di Mosca potrebbe essere solo la prima mossa del “Risiko” russo contro l’Ucraina. Dopo l’annuncio del presidente Vladimir Putin, si fa sempre più concreto il rischio di conflitto. E l’assenso all’esistenza delle repubbliche di Lugansk e Donetsk – filorusse e separatiste da Kiev – è un segnale poco rassicurante. È stato questo il tema al centro della riunione straordinaria convocata dal consiglio di sicurezza dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (Onu). Per tutti i componenti sarebbe reale il pericolo legato allo scoppio di un «grande conflitto», che si intende scongiurare «a tutti i costi».
Piccata la reazione degli Stati Uniti, che vedono la mossa di Putin come un duplice «attacco»: il primo ai danni dell’Ucraina e il secondo «alla sovranità di ogni stato membro dell’Onu». Ma gli USA hanno preannunciato «conseguenze rapide e gravi».
L’ambasciatore russo, Vassily Nebenzia, ha riferito all’Onu di voler percorrere la strada diplomatica. «Rimaniamo aperti alla diplomazia e a una soluzione diplomatica – ha spiegato – ma non permetteremo nuovo bagno di sangue». La sua ultima frase è riferita alla regione del Donbass. A stretto giro è arrivata la risposta del suo omologo ucraino Sergiy Kyslytsya, che ha replicato: «I confini non cambieranno».
(Foto: eduki.ch)