Negli Stati Uniti è stata registrata un’impennata dell‘inflazione che non avveniva dal 1972: +7,5%. Lo stesso è avvenuto più o meno in Europa il mese scorso, quando la BCE ha registrato un aumento del 5,1%. Una delle prime conseguenze è stata quella di un aumento dei tassi di interesse delle banche, mentre a Wall Street gli investitori hanno registrato una improvvisa svendita di titoli azionari.
Il Dow Jones ha perso lo 0,48%, il Nasdaq l’1,27% e l’S&P 500 lo 0,82%. Lo spread tra i bond americani e quelli tedeschi ha raggiunto quota 160. Per la BCE la differenza tra Eurozona e America dipende da ”quanto sia tirato il mercato del lavoro e quanto sia ridotta la capacità produttiva in eccesso Questo porta a pressioni sui prezzi più forti negli Usa”.