Mattarella giura in Parlamento
“Rafforzare l’Italia e l’Europa”

di Cesare Zampa

Standing ovation per il capo dello Stato. Priorità: post-emergenza, riforma della giustizia e dignità per giovani e donne

Una nuova chiamata alla responsabilità a cui il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, non ha voluto sottrarsi, nonostante la sua intenzione di ritirarsi a vita privata una volta concluso il suo mandato. Appena riconfermato al Quirinale per un secondo settennato, il capo dello Stato ha prestato giuramento a Montecitorio, da tredicesimo presidente, davanti ai 1008 grandi elettori. Deputati, senatori e delegati regionali hanno salutato con cinquantacinque applausi e diverse ovazioni il suo discorso.
Mattarella ha poi augurato un buon lavoro al Governo, che non ha mancato di ringraziare. Standing ovation quando ha espresso la necessità per il Parlamento di esaminare gli atti dell’esecutivo.

Ammettendo che quelli sulla scelta del suo mancato successore siano stati momenti «travagliati» anche per lui, Mattarella ha giustificato la ragione del suo ripensamento con l’esigenza di non compromettere le attese degli italiani, senza perdere tempo con le tensioni e le incertezze politiche. E, soprattutto, per rispondere celermente alle urgenze sanitaria, economica e sociale, determinate dalla pandemia tuttora in atto. «Dobbiamo costruire l’Italia del dopo emergenza – ha spiegato il capo dello Stato – è ancora tempo di impegno comune per rendere più forte l’Italia». Mattarella si è poi soffermato sul ruolo centrale del Paese nel processo europeo della ripresa, essendo l’Italia la principale nazione beneficiaria dei fondi stanziati dal Next generation EU. «Rafforzare l’Italia – ha continuato – significa anche metterla in grado di orientare il processo per rilanciare l’Europa».

Mattarella ha speso anche qualche parola sulla situazione internazionale sull’Ucraina. Da garante della Costituzione, ha ovviamente ribadito l’esigenza di ripudiare un nuovo «vento di scontro», dopo le due guerre mondiali, contando sulle proprie risorse e su quelle dei Paesi alleati. E questo perché «nessun popolo debba temere l’aggressione da parte dei suoi vicini».
Altro passaggio fondamentale quello sulla giustizia. In tal senso, il presidente ha invocato un profondo processo riformatore che interessi un versante della pubblica amministrazione divenuto «da troppo tempo terreno di scontro». Condizione che «ha fatto perdere di vista gli interessi della collettività».

Nel discorso di giuramento, il riconfermato presidente della Repubblica non ha tralasciato le problematiche giovanili e ha puntato l’accento sul concetto di “dignità”. «Dignità – ha detto Mattarella – è azzerare i morti sul lavoro, che feriscono la società e la coscienza di ognuno di noi». A questo proposito, ha sperato che non vi siano più tragedie analoghe a quella di Lorenzo Parelli, studente alle prese con un progetto di alternanza scuola-lavoro e morto in fabbrica. «Dignità è impedire la violenza sulle donne – ha proseguito – e non dover essere costrette a scegliere tra lavoro e maternità. Dignità è un Paese libero dalle mafie, dal ricatto della criminalità, dalla complicità di chi fa finta di non vedere».

Il capo dello Stato ha infine rivolto un pensiero a Papa Francesco, ringraziandolo per il suo magistero. Poi un ricordo all’attrice Monica Vitti, scomparsa mercoledì, e a David Sassoli. Passaggio, quest’ultimo, accolto da un caloroso applauso. E, proprio ricordando il compianto presidente del Parlamento europeo, Mattarella ha concluso citando le sue ultime parole: «Noi, insieme, responsabili del futuro della nostra Repubblica. Viva la Repubblica, viva l’Italia».


(Fonte foto: Quirinale)

Ti potrebbe interessare...

Mediaterraneonews TV