Bruzzone su De Marco:
«Avrebbe ucciso ancora»

di Cesare Zampa

La criminologa è consulente della famiglia di Eleonora Manta, uccisa assieme al fidanzato Daniele De Santis il 20 settembre 2020

«Un narcisista maligno» in preda a una «psicosi delirante» e a una «lucidità spaventosa», che «se non fosse stato arrestato, avrebbe continuato a uccidere». Sembra il ritratto di un personaggio da film horror, invece è il profilo che la criminologa Roberta Bruzzone ha tracciato, ieri, di Antonio De Marco. La professionista è stata ascoltata dalla Corte d’Assise di Lecce nel processo a carico del giovane studente di Scienze infermieristiche, imputato reo confesso del duplice delitto dei fidanzati Daniele De Santis ed Eleonora Manta. Lui era un arbitro di calcio; lei una funzionaria dell’Inps di Brindisi. Il 21 settembre 2020 De Marco li avrebbe uccisi con una ferocia inaudita nel loro appartamento di via Montello, nel capoluogo salentino. Le vittime furono raggiunte da un gran numero di coltellate. Secondo la consulenza della Bruzzone, nominata dalla famiglia Manta, Antonio De Marco sarebbe stato in grado di mantenere il contatto con la realtà durante tutte le fasi del delitto; da quelle precedenti a quelle successive.

La criminologa Roberta Bruzzone (Fonte: Corriere.it)

«Una personalità pervasa da un Io grandioso – ha continuato la Bruzzone nel corso dell’udienza -, incapace di provare pentimento e di chiedere scusa, ma spaventosamente lucido, tanto da organizzare la sera stessa del duplice omicidio addirittura il suo futuro, cercando su internet il miglior penitenziario italiano». La professionista ha ammesso di non aver mai visto nulla di simile in vent’anni di carriera. Per lei, il ragazzo sarebbe stato «capace di pianificare un preciso percorso omicidiario derivante dalla rabbia e dall’invidia».
Intanto De Marco non ha voluto prendere parte all’udienza e, come riferito dai suoi legali difensori, non avrebbe intenzione di parlare. Nemmeno durante le prossime tappe processuali. Per questo i giudici hanno acquisito i verbali delle dichiarazioni rese dal giovane presunto assassino durante gli interrogatori.

Ieri in aula era presente anche Rossana Carpentieri, la madre di Eleonora Manta. «Sono devastata da mille paure – ha detto ai giudici, visibilmente provata – Temo il buio e le persone».
Intanto è fissata per il 15 marzo la prossima udienza. Si tornerà in aula per la chiusura della fase dibattimentale.

(Fonte foto: Fanpage)

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