Il costante calpestamento dei diritti umani e le nuove tecnologie in campo militare del regime di Xi Jimpeng,minacciano il mondo libero
La Cina fa paura. Secondo un sondaggio di Ipsi (Istituto per la politica internazionale) e Ipsos il 34% degli italiani ritiene che la Cina sia il Paese che rappresenta la più grande minaccia per il mondo, anche più di Iran, Corea del Nord e Russia. Un dato nettamente in crescita rispetto a quello del 2018 in cui la Cina era ferma al 6%.
Il paese del Dragone è una minaccia ancora più concreta per Taiwan, nazione insulare a 180 km dalla Cina. Ad affermarlo, in un’intervista rilasciata a ‘Repubblica’ è il ministro degli esteri Josep Wu di Taiwan: “La Cina minaccia il mondo libero. Il regime di Xi Jimpeng reprime il dissenso con il pugno di ferro proponendo una retorica nazionalista e anti-occidentale”. Non a caso in Cina si assiste ad un costante peggioramento dei diritti umani: sono milioni gli uiguri (popolazione turcofona di religione di religione islamica che vive nel nord-ovest della Cina) rinchiusi in campi di internamento dove sono sottoposti al lavoro forzato e dove spesso le donne vengono obbligate alla sterilizzazione.
La preoccupazione nei confronti della Cina deriva anche dall’avanzare degli armamenti militari altamente tecnologizzati. La Cina infatti sarebbe tra i paesi più avanti nello sviluppo di droni killer e di nuovi robot in grado di essere controllati con la mente da parte dell’uomo. Per cercare di fermare la diffusione di queste macchine assassine, un comitato Onu si è riunito lunedì scorso a Ginevra per tentare di definire un trattato globale sui robot guerrieri e stabilire i limiti dell’intelligenza artificiale.
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